Le Spiagge di Scalea

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indietroTorre Talao

E' il simbolo della città di Scalea. Lo scoglio sul quale si erge Torre Talao, un tempo era una piccola isola, oggi è completamente all'asciutto, a causa della costante regressione marina che ha completato l'insabbiamento nell'ultimo secolo. Le grotte marine presenti nello scoglio furono "abitate" in epoca paleolitica, come testimoniano i numerosi reperti litici, oggi esposti nell'Antiquarium di Piazza Cimalonga. Torre Talao deve il nome al vicino fiume Lao, che in epoca romana era la linea di confine tra la Lucania e il Bruzio. Molti scaleoti continuano a chiamarla la “torre di mare,” per distinguerla dalle altre presenti sul territorio. Fu costruita nel XVI secolo, durante il regno di Filippo II di Spagna, figlio dell'imperatore Carlo V, per volontà del Viceré del Regno di Napoli. Era parte integrante di un sistema di avvistamento a difesa delle coste, minacciate dalle numerose incursioni dei turchi. Oltre trecento torri costiere, collocate in modo che da ognuna fossero visibili la precedente e la successiva, presidiate giorno e notte da soldati armati, pronti a segnalare pericoli in arrivo dal mare. Torre Talao era “collegata visivamente” a nord con la Torre della Scalicella, torre a guardia del Castello Normanno, e a sud con quella presente sull'isola di Cirella. La torre, a pianta quadrangolare e forma tronco-piramidale con la sommità piatta, si erge a circa 25 metri sul livello del mare e si eleva su tre livelli. Le scale esterne, posizionate ai lati dell'unico varco d'ingresso, conducono al primo piano, dove sono presenti un forno e un camino. Una scala ricavata nella muratura, porta all’ultimo piano, dove si trova un terrazzo panoramico da cui si gode di una vista mozzafiato: si può ammirare la lunghissima spiaggia che va dalla scogliera dell'Ajnella fino all'isola di Cirella. Intorno alla torre sono visibili i ruderi del muro di cinta. Verso la fine del XVII secolo Torre Talao perde la sua funzione militare, vengono rimossi i cannoni presenti nella torre, ed inizia un periodo di abbandono. Negli anni successivi è soggetto a diverse destinazioni d’uso. All'inizio del XX secolo il proprietario del tempo imbottigliò l'acqua solfurea della sorgente, presente alla base dello scoglio, e la mise in commercio, con un discreto successo. Una lapide commemorativa, posta al cancello d'ingresso, è dedicata allo scaleoto Amedeo Rocco Armentano, musicista e intellettuale poliedrico, che acquistò la torre per farne la sede della sua “Schola Italica”, di studi pitagorici, esoterici e simbolici. Attualmente è di proprietà del Comune. Si narra che esiste un tunnel segreto che arriva fino al Castello Normanno, nella zona più alta del Centro Storico.

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© Gerardo Iannella